Il valore strategico della cooperazione

Bollettino InformAzione marzo 2013

Le aree rurali sono sottoposte, oggi, ad alcune dinamiche comuni che incidono sullo sviluppo e sui modi di produzione. Da una parte le piccole produzioni agricole tradizionali sono sempre più a rischio di fronte alla standardizzazione del mercato agroalimentare, orientato ad assecondare le esigenze della grande distribuzione piuttosto che a valorizzare il ruolo del produttore all’interno della filiera produttiva. Dall’altra anche le politiche di valorizzazione turistica del territorio rurale e periurbano difficilmente trovano spazio nella concezione dei circuiti turistici tradizionali, concentrati su pochi attrattori di grande rilevanza. In un contesto così delineato, Giuseppe de Righi, Presidente del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini, considera che solo l’alleanza strategica tra enti, e tra pubblico e privato, con interessi, forze e obiettivi complementari, è in grado di attivare un circuito virtuoso.

Le azioni di cooperazione avviate dal GAL permetteranno di creare economie di scala e sinergie positive per tutti i soggetti che sul territorio seguono lo sviluppo e la gestione delle attività produttive, culturali e turistiche.

La strategia locale

Il Piano di Sviluppo Locale “Terre di Qualità”, nasce all’interno di una progettazione territoriale di più ampio respiro, quella del Distretto Agroalimentare di Qualità. Il distretto – come fa notare DanielaToccaceli,dell’Università di Firenze, – è un metodo, che permette di attivare diversi strumenti… deve essere un contenitore che, consegnato a ciascun territorio, ha la capacità di mettere a sistema obiettivi comuni e strumenti diversificati. Il PSL è lo strumento del GAL per sostenere i prodotti locali, l’ambiente e gli attrattori turistici. Ad oggi, attraverso le misure di cooperazione, il GAL è riuscito ad attivare importanti collaborazioni con altri GAL, tanto nella Regione Lazio, quanto nel resto d’Italia,ma anche con soggetti diversi, che arricchiscono e qualificano il cibo, le tradizioni e i saperi locali, quali l’associazione Slow Food.