Sagra del Giglietto di Palestrina: il GAL Castelli Romani e Monti Prenestini presenta il progetto del Presidio Slow Food

In occasione della sagra del Giglietto, il GAL Castelli Romani e Monti Prenestini si è fatto promotore dell’incontro pubblico dal titolo “Il Giglietto come Presidio Slow Food”. L’incontro, organizzato in collaborazione con la Proloco, è stato l’occasione per presentare il progetto del Presidio, ma anche un modo per conoscere i fatti e gli aneddoti legati al famoso biscotto prenestino. E’ stata proprio la sua particolare storia, oltre naturalmente alla bontà del gusto e alla genuinità dell’impasto, ad attivare l’interesse dell’associazione internazionale Slow Food, durante il laboratorio organizzato dal GAL al Salone del Gusto di Torino. “Buono Pulito e giusto” questo il motto che sta guidando i tavoli di lavoro, promossi dal GAL e da Slow Food Lazio, orientati alla stesura di un disciplinare di qualità concordato con i diversi produttori che hanno deciso di aderire al Presidio, il cui progetto dovrebbe concludersi entro l’anno in corso.  

“L’iniziativa – dichiara il Presidente del GAL Giuseppe De Righi – alla quale stanno dando il loro sostegno anche le Amministrazioni Comunali di Palestrina e di Castel San Pietro Romano, rappresenta un’importante occasione di promozione per l’intero territorio, che avrà così modo di farsi conoscere per la qualità e la sostenibilità delle sue produzioni“.  “Diventare Presidio Slow Food – spiega Stefano Asaro, Consigliere Nazionale per Slow Food Lazio – significa entrare in una rete di attenzioni a livello mondiale e questo permette di recuperare una fetta di lavoro locale autentico, ridare voglia e dignità a quei giovani e a quegli anziani che vogliono impegnarsi in un’attività che può diventare qualificata e qualificante”.

Attualmente i Presìdi in Italia sono 224, di cui 4 nel Lazio, e sono il risultato del lavoro con il quale Slow Food ha affermato valori importanti quali la tutela della biodiversità, dei saperi produttivi tradizionali e dei territori, oltre che l’adozione di pratiche produttive sostenibili.