Intervista al sindaco di Nemi, comune socio del GAL, per parlare del progetto di recupero dell’Area del Tempio di Diana e delle realtà turistiche e produttive che insistono sulla fertile terra del Lago di Nemi e che tramite questo recupero potrebbero trovare una fonte di ripresa e di progetti futuri.

 

 

 

 

 

Ospite della sesta puntata è Alberto Bertucci, Sindaco del comune di Nemi. Intervistato dal Presidente del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini Stefano Bertuzzi, parla di innovazione sociale e dei beni comuni come strumenti utili alla ricostruzione del tessuto economico post crisi. Si è parlato dei bandi del Gal e dei progetti di recupero dell’Area del Tempio di Diana e delle realtà turistiche e produttive che insistono sulla fertile terra del Lago di Nemi. Ma anche di turismo e di ripresa e di progetti futuri, il tutto condito dalla voglia di ripartire e recuperare gli eventi rimandati a causa del tempo sospeso del lockdown.

 

Alberto Bertucci è il sindaco di Nemi, comune socio del Gal Castelli Romani e Monti Prenestini. A febbraio il GAL ha finanziato un progetto di valorizzazione del tempio di Diana e recupero dell’antico casale. L’Obiettivo principale del progetto è quello di realizzare una meta di visita privilegiata per il turismo lacustre, connessa con l’area adiacente dove sono conservati gli imponenti resti del Santuario per la formazione di un itinerario archeologico di grande rilievo da estendere successivamente a tutto l’invaso del lago. Di questo e di come l’amministrazione comunale sta affrontando l’emergenza Coronavirus, si è parlato durante la sesta puntata della rubrica del Gal Castelli Romani e Monti Prenestini dal titolo “Combattiamo la crisi”.

 

La valorizzazione dell’area del Tempio di Diana rappresenta un momento virtuoso della filiera produttiva della Valle. Credo che il sindaco vorrà chiedere finanziamenti anche per la nostra nuova stagione dei bandi, permettere alle attività private di mettersi in rete e attirare turisti qualificati che consentano un ritorno economico turistico diverso da quello mordi e fuggi, su una impostazione più determinata del proprio territorio. Chiedo dunque al sindaco se i finanziamenti del GAL stanno promuovendo un’attività virtuosa anche presso gli operatori.

L’aggiudicazione del bando per la riqualificazione del Santuario del Tempio di Diana, di questa importante area archeologica del Lazio, è un momento storico e una svolta che si attendeva sul territorio da anni. Il risultato ha una doppia valenza: sia perché si recupera un’area importante, visto che il Tempio prima di essere ricordato così, era il luogo di culto delle tribù che componevano la Lega Latina. Insomma qui la storia arriva all’età del Bronzo e si va dunque a recuperare un pezzo di storia dell’umanità. Andremo anche a valorizzare sotto il profilo turistico un’area protetta del Parco dei Castelli Romani che è appunto il Lago di Nemi e la sua Valle. Il fatto che ci siano ancora operatori che fanno della loro attività agricola l’attività principale è di importanza strategica. La vicinanza del GAL a questa tematica è importante, perché mai come oggi in questo periodo storico dell’umanità è importante riscoprire le tipicità dei nostri territori. La volontà da parte dell’amministrazione comunale è quella di aiutare gli operatori agricoli a partecipare a questi nuovi bandi.

 

Questa situazione di emergenza per il Coronavirus, quanto incide sulla vostra realtà produttiva e sociale e su questa azione che stiamo mettendo in campo che riguarda Nemi, ma anche tutta la filiera turistico e ricettiva dei Castelli Romani?
 

Anche la nostra realtà sta soffrendo tantissimo per l’emergenza legata al Covid-19. I primi operatori che hanno iniziato a ripensare la loro attività hanno timore ad affrontare una situazione di difficoltà che durerà ancora mesi. L’amministrazione comunale gli sta dando tutto il sostegno possibile. Uno dei provvedimenti adottati è stata l’abolizione della tassa per l’occupazione del suolo pubblico relativamente al periodo dell’emergenza. Nonostante il nostro centro storico sia piccolo e raccolto, gravitano circa trenta attività commerciali e di ricezione turistica tra bar e ristoranti. Questo a dimostrazione di quanto il turismo sia importante per il nostro comune. Sono fiducioso. Poterci avvalere del supporto del GAL per la valorizzazione del territorio e un turismo sano, all’area aperta, potrà permettere a tanti visitatori di godere di bellezze storiche archeologiche e naturalistiche. Sarà una chiave di svolta per trasmettere questo messaggio dal territorio.

 

C’è la necessità da parte dei Comuni più belli dal punto di vista storico e artistico del nostro sistema di far riattivare una serie di iniziative per rilanciare tutto il nostro territorio. Avete in mente una strategia adesso per la riapertura al turismo?

È importante puntare sulle tante peculiarità dei tanti Comuni dei Castelli Romani. Ad esempio poter accentuare la promozione delle attività all’aria aperta. Turismo, sport e cultura sono un connubio imprescindibile. Per questo motivo noi puntiamo a valorizzare i bellissimi sentieri che costeggiano il lago e lo collegano con il resto del parco. Abbiamo organizzato anche diverse iniziative e gare per promuovere il nordic walking e la mountain bike. In questo abbiamo imparato dal Nord poter incentivare l’utilizzo della bici e in particolare della mountain bike, uno sport che si è ben radicato nel nostro territorio. Poter proporre questo turismo nell’area naturale del parco sarà una carta vincente per il futuro. In questo stiamo già lavorando e speriamo che già da metà o fine estate possiamo tornare a organizzare anche sagre ed altri eventi enogastronomici per promuovere la nostra storia, cultura e folklore. Per portare avanti queste operazioni speriamo di poter contare anche sui nuovi bandi del GAL che ci ha annunciato, per far sì che le aziende presenti possano essere aiutate. Sarà un aiuto strategico per poter rilanciare la loro attività.